E-Motion Architecture
Esplorando il sito di ONL (Kas Oosterhuis e Ilona Lènàrd) mi sono imbattuto in una serie di articoli, in cui ricorre frequentemente la dizione E-motive architecture. Questo ha attivato in me una serie di ragionamenti.
Erano un po' di settimane che ragionavo sull'idea di architettura in movimento, di architettura sinestetica, interattiva, data-driven, ma soprattutto emozionale. Un'architettura che sia capace sì di attivare stimoli cerebrali, ma soprattutto di accendere il cuore, di suscitare emozioni, di gioia, di meraviglia, di spiazzamento, e perchè no, di paura, di sublime terrore...
Qualche
settimana prima, al mio gruppo di progettazione (m2g)
era stata data l'occasione di realizzare una video-installazione per la festa
di architettura. In quell'occasione, in fase di decisione del titolo della proiezione,
mi era saltata alla mente la formula E-Motion
Data_box.
E-Motion, apposizione ispirata dalle riflessioni di Derrick de Kerckhove
sull'e-principio in L'architettura
dell'intelligenza (vai alla prefazione
di Antonino Saggio), è sinonimo di
- emozione [>>>],
e al tempo stesso di
-
electronic-motion, movimento data-driven [>>>].
E-Motion quale attributo indicativo del fine, ed al tempo stesso
della modalità di funzionamento del sistema.
Mi
ha meravigliato e, non nego, riempito di una certa soddisfazione, aver ritrovato
una definizione simile, in termini sia verbali che di contenuti, all'interno
delle riflessioni di Oosterhuis (E-motive
Kas).