Emozione!
EMOZIONE, sì, finalmente, l'architettura sta riguadagnando la capacità di far fremere di meraviglia, di terrore, di stupore, di gioia l'uomo che la percorre... non è più semplicemente un'armonia sapiente di volumi, di proporzioni, è libera di esprimere il caos, la contraddizione, il contrasto, la crisi, la meraviglia, lo strepito, la bellezza dell'abnorme, dello strampalato, dell'errore, del ridondante, del grottesco, l'architettura non si prende più troppo sul serio, si fa gioco! LET'S PLAY!
L'architettura negli ultimi decenni ha saputo parlare prevalentemente al cervello, alla razionalità dell'uomo, anzi degli architetti, dato che la maggiorparte dei ragionamenti geometrico-astratti su cui si basano molti metodi progettuali di vecchio stampo non hanno alcuna corrispondenza con la realtà e parlano un linguaggio incomprensibile alla gente comune. Adesso l'architettura sta imparando, piano piano (a volte esagerando, sbagliando strada, forzando la mano, è vero) a parlare al cuore, alla sensibilità corporea e grossolanamente reale delle persone, per mezzo della riscopera categoria della NARRAZIONE metaforica e della potenza del SIMBOLO.
Welcome E-Motion Architecture!!!